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L'eziologia (la causa) è del tutto ignota. Il polipo nasale, quindi, non rappresenta la malattia,
ma il "sintomo" più evidente di essa. Secondo le ultime acquisizioni nella patogenesi (come si forma la malattia) della poliposi nasale giocherebbe un ruolo importante la proteina HMGB1 (High Mobility Group Box-1).
Essa stimolerebbe la produzione di CITOCHINE (IL1, IL2, IL 4, IL 5, IL8, TNF) che sarebbero responsabili della flogosi e dell'edema dei tessuti. Esiste inoltre nella poliposi una "anomalia del metabolismo" dell'ACIDO ARACHIDONICO (contenuto in molti alimenti), per cui i pazienti affetti dalla malattia devono evitare l'assunzione di frutta secca, salmone, ostriche, caviale e di tutti gli oli di semi. L'unico olio consentito è l'olio di oliva (anche nel cucinare i cibi).
Frequentemente nei pazienti affetti da poliposi nasali esistono allergie o intolleranze all'acido acetilsalicilico e alla pennicillina, quindi i pazienti affetti dai polipi nasali dovrebbero evitare l'assunzione di farmaci antiinfiammatori a base di salicilati o di antibiotici a base di penicillina e derivati (cefalosporine). Anche il cloro risulta essere molto dannoso per la mucosa nasale che forma i polipi per cui i pazienti, se praticano sport acquatici in piscina, devono prestare molta attenzione alla possibile inalazione di cloro.
La poliposi nasale è descritta già da Ippocrate nel 3000 AC, siamo oggi nel 2000 DC e ben poche nozioni sono purtroppo state scoperte sulle cause della malattia. Il fatto spiega la difficoltà nella terapia della malattia e le frequentissime recidive anche dopo atti chirurgici corretti ed idonei (FESS).
Esistono varie forme di poliposi nasale Continua a leggere >
TERAPIA MEDICA DELLA POLIPOSI NASALE
la poliposi nasale è una delle patologie in cui possono essere usate varie terapie mediche, purtroppo con risultati il più delle volte scarsi e solo temporanei.
Si utilizzano normalmente:
- Spray nasali con steroidi topici
- Spray nasali a base di acqua marina distillata e sterilizzata
- Cortisonici per bocca o per via parenterale
- Antiistaminici
- Antileucotrienici
- Prodotti ad uso topico a base di antagonisti della proteina HMGB1 e di antiedemigeni osmotici (mannitolo e albumina)
- Terapia biologica con nuovi farmaci nei casi in cui la patologia recidiva continuamente anche dopo idonei interventi chirurgici
TERAPIA CHIRURGICA DELLA POLIPOSI NASALE
la poliposi nasale è una delle patologie in cui possono essere varie tecniche chirurgiche di tipo miniinvasivo tra cui la chirurgia endoscopica, il debrider, il laser, ecc.. variamente combinate tra loro per garantire le maggiori possibilità di successo.
Alcune di queste tecniche possono essere eseguite in anestesia locale con sedazione, altre in anestesia generale.
La scelta delle tecniche è subordinata alla diffusione dei polipi per cui è sempre necessario disporre di una TAC del massiccio facciale senza contrasto da valutare quando si esegue la visita preliminare con endoscopia nasale a fibre ottiche.
Nei casi di poliposi nasale medio-grave in cui i polipi sono estesi al naso ai seni paranasali bisogna ricorrere alla chirurgia endoscopica in anestesia generale con microdebrider (FESS; ESS).
Nei casi di poliposi nasale iniziale, nel controllo delle recidive dopo chirugia endoscopica e nei casi in cui si opta, per vari motivi, per interventi limitati alla "disostruzione del naso" si possono eseguire interventi mininvasivi con microdebrider o laser in anestesia locale in sedazione, frequentemente senza uso dei tamponi nasali.
La tecnica microdebrider e laser può essere usata nelle poliposi minori nelle quali le masse polipoidi sono di piccole dimensioni e limitate alla regione etmoidale e nelle recidive esclusivamente delle fosse nasali di precedenti interventi eseguiti con qualsiasi tecnica.
Oggi, la tecnica laser debrider in anestesia locale, nei casi in cui è indicata, consente:
- di poter trattare casi "difficili" nei quali esistono gravi controindicazioni alla anestesia generale (soggetti molto anziani, asmatici, - cardiopatici)
- di evitare il ricovero ospedaliero (solo 3-4 ore di ricovero)
- di evitare l'anestesia generale (si può usare la semplice anestesia locale con sedazione)
- di poter evitare il tamponamento nasale;- di riprendere le proprie occupazioni anche il giorno successivo all'operazione.
Conclusioni
La poliposi nasale, purtroppo, non è una malattia dal comportamento unico e non si può, quindi, pensare ad un univoco e stereotipato protocollo di trattamento. Solo l'associazione contemporanea o successiva di più tecniche (dalle mininvasive alla FESS, ESS) consente un buon controllo di questa patologia facile alle recidive e talvolta del tutto imprevedibile (S.Bankova Parigi).
In base all'agente infettivo responsabile (eziologia), si distinguono:
- Sinusiti batteriche
- Sinusiti virali
- Sinusiti micotiche (da funghi)
L'infezione si propaga ai seni paranasali attraverso il sistema di canalicoli che li collegano alle fosse nasali.
Il lume di queste strutture si riduce per l'infiammazione e si provoca un ristagno di secrezioni all'interno dei seni che successivamente si infettano.
La circostanza può accadere per :
L'infezione si può generare anche attraverso il sangue nel corso di malattie infettive di tipo: virale (rinite, influenza, morbillo, varicella) o batterica (scarlattina), in seguito ad estrazioni dentarie, tecniche di endodonzia ed implantologia, in seguito a traumi facciali, in seguito a brusche variazioni di pressione cui sono esposte alcune categorie di lavoratori e sportivi (subacquei, aviatori, nuotatori, tuffatori).
SINTOMATOLOGIA DELLA SINUSITE
Il paziente è frequentemente raffreddato, non respira bene , non percepisce perfettamente gli odori (ipoosmia) e presenta saltuari periodi di scolo di muco dal naso. Prevalgono i dolori al cranio localizzati in sede: sottoorbitaria (sotto gli occhi) nelle sinusiti mascellari; alla radice del naso nelle sinusiti etmoidali; alla fronte nelle sinusiti frontali; dietro gli occhi e al vertice del capo nelle forme sfenoidali.
Una particolare forma di complicanza della sinusite è la sindrome seno bronchiale (sindrome rino bronchiale). La continua discesa di muco infetto dal naso nei brochi e nei polmoni può causare malattie di questi ultimi con polmoniti, brochiectasie (dilatazioni dei bronchi) e asma bronchiale.
DIAGNOSI
La diagnosi di sinusite si formula mediante:
TERAPIA MEDICA DELLE SINUSITI (Terapia medica farmacologica e Termale)
La terapia medica e si basa sull'utilizzo di antibiotici per 7-10 giorni (meglio se specifici in base ai risultati dell'esame colturale), di antiinfiammatori e di cortisone, di antiistaminci, di decongestionanti nasali, di terapia aerosolica con farmaci antibiotici, mucolitici e antiinfiammatori per uso topico eseguita con idonee apparecchiature.
Nei casi che non rispondono alle terapia medica è necessaria la chirurgia.
TERAPIA CHIRURGICA
Gli interventi vengono eseguiti per via endoscopica, all'interno delle fosse nasali, con l'utilizzo di strumenti a fibre ottiche, in anestesia generale (Functional Endoscopic Sinus Surgery - FESS - ESS).
Con la chirurgia si ricostruisce una più ampia via di drenaggio per le secrezioni nasali creando una larga comunicazione attraverso le fosse nasali e i seni paranasali.
Contestualmente agli interventi specifici per la sinusite si devono eseguire anche tutti gli interventi necessari al ripristino della pervietà delle fosse nasali (settoplastica, decongestione sottomucosa dei turbinati tradizionale o laser).